Con un pizzico di malinconia e commozione Stefania Sandrelli, in un’intervista a “La Repubblica”, ha raccontato le sensazioni che il cinema le ha generato da quando, giovanissima, ha iniziato, quella che sarebbe diventata con il tempo, una brillante carriera: “Ero poco più di una bambina, ma ero pronta; pronta a lasciare la scuola, anche con dolore, perchè il cinema mi dava un'energia inaspettata, una gioia. Prima da spettatrice poi da attrice mi ha dato la felicità”.
Sono passati oramai cinquant’anni dal famoso “Divorzio all’Italiana” di Pietro Germi, il primo film importante per la Sandrelli che, a quindici anni, aveva debuttato con Mario Sequi in “Gioventù di Notte”: “Quando incontrai Mastroianni le gambe mi fecero Giacomo Giacomo , era di una bellezza strepitosa. Gentile, ogni tanto si addormentava al trucco; io, che ero piena di energia, tutta elettrizzata, mi chiedevo: come farà? Con Germi sono stata protagonista di una sinfonia: “Divorzio all'Italiana”, “Sedotta e Abbandonata” e “Alfredo Alfredo” e quando, con le dovute cautele, mi consegnò la bellissima sceneggiatura: capii subito l'importanza del film”.
Sono passati oramai cinquant’anni dal famoso “Divorzio all’Italiana” di Pietro Germi, il primo film importante per la Sandrelli che, a quindici anni, aveva debuttato con Mario Sequi in “Gioventù di Notte”: “Quando incontrai Mastroianni le gambe mi fecero Giacomo Giacomo , era di una bellezza strepitosa. Gentile, ogni tanto si addormentava al trucco; io, che ero piena di energia, tutta elettrizzata, mi chiedevo: come farà? Con Germi sono stata protagonista di una sinfonia: “Divorzio all'Italiana”, “Sedotta e Abbandonata” e “Alfredo Alfredo” e quando, con le dovute cautele, mi consegnò la bellissima sceneggiatura: capii subito l'importanza del film”.